C'erano
una volta... una principessa e un principe? No, una bottiglia di
plastica e le sue sorelle!
Le
bottiglie erano state prodotte utilizzando un kg di PET (polietilene
tereftalato, materiale comunemente usato per produrre i contenitori
dell'acqua), a sua volta ottenuto utilizzando 2 litri di petrolio.
Per questo kg di PET, erano stati usati anche 17,5 kg di acqua.
Le
bottiglie erano state poi trasportate nei luoghi di vendita: questo
aveva comportato un impatto ambientale (si pensi al trasporto) e una
notevole emissione di anidride carbonica.
La
bottiglia e le sue sorelle vennero comprate da diverse famiglie e
utilizzate, ma, una volta terminata l'acqua al loro interno, le
famiglie, per comodità, decisero di non buttarle nel contenitore
della plastica, ma di abbandonarle. Nessun riciclo, nessun ri-uso: un
bel problema!
Perché,
infatti, le bottiglie di plastica impiegano ben 7
secoli a decomporsi
completamente se buttate nel terreno e 4,5
se buttate in mare!
E
adesso?
Per
fortuna un ragazzo, stanco di vedere ovunque spazzatura, aveva avuto
un'idea: raccogliere tutte le bottiglie di plastica che avrebbe
trovato per strada e metterle negli appositi contenitori per aiutare
il pianeta.
Passeggiando
notò una alla volta tutte le bottiglie e man mano iniziò a metterle
nei cassonetti dedicati alla plastica.
Così
la bottiglia e le sue sorelle iniziarono ad avere una nuova vita: a loro bastava pensare un oggetto e subito si trasformavano! Infatti una diventò
una borsa, un'altra una penna, una un contenitore, un'altra ancora una bicicletta; una voleva essere una lampada, una un braccialetto, due non volevano mai separarsi e diventarono due orecchini indivisibili.
Riciclando è possibile ottenere dal PET delle fibre in poliestere da
cui si possono realizzare dei tessuti (e poi dei capi) simili al
pile, fibre ottiche per la telefonia e molti altri oggetti di
plastica.
Una
piccola storia per insegnare che la comodità può essere fintamente
bella... e che riciclare è sicuramente meglio! ;-)
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